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Air India


Stare sette ore seduto in una scatola di plastica, metallo e tanti altri materiali che fluttua in aria, assieme a centinaia di altre persone che insieme a te condividono tutte quante lo stesso rischio di morte e/o di infortunio grave, be' ha il suo fascino e al tempo stesso fa orrore. Le statistiche rassicurano  dimostrando che l'aereo è il mezzo di trasporto più sicuro, che è molto più rischioso guidare un'auto o addiritttura attraversare una strada, tuttavia la sensazione di essere in alto tra terra e cielo, chiuso in una contenitore sigillato, senza vie di fuga è qulcosa che va oltre la ragione. Capita di pensarci mentre si è seduti sul veivolo e lo sconcerto si tramuta presto in ansia e paura, ogni tanto terrore. E se cade? che succede? come reagirò? Meglio non pensarci, altrimenti si fa fatica a salirci. Il problema è così diffuso, che il mercato sanitario ho introdotto la categoria di supporto psicologico per il turista, ossia una serie di tecniche per cercare di gestire la paura di volare.
Io non temo il volo, anche se invecchiando penso spesso a come sarebbe assurdo morire spiaccicato su un aereo che precipita.
Per Delhi ho preso il diretto della compagnia di bandiera, Air India AI187/AI188. L'esperienza è stata per certi versi surreale. Il volo di andata era piuttosto sporco, compresi i tavolini con resti evidenti di cibo dei viaggiatori precedenti, appoggia testa unti e bisunti. Su due voli presi, in entrambi, i monitor e relativi contenuti non funzionavano e le hostess non sono state in grado di fornire un'alternativa valida. Così mi sono dovuto fare sette ore al buio senza possibilità di trascorrere qualche ora vedendo un film e nemmeno accendendo la luce per leggere (fortuna avevo un ebook sul cellulare). Certo, due su due è un bella sfortuna. Il personale di volo di AirIndia, dopo la prima ora (decollo e consegna bibite) svanisce e non compare più per ore. Fa il suo ritorno per consegnare la cena o il pranzo e poi di nuovo si volatilizza. L'aereo anche in pieno giorno è tenuto al buio, come fosse notte. Così nel volo di ritono per Milano che teoricamente si svolge dalle 14,00 di Delhi alle 18,30 di Milano, tutto col sole splendende che avvolge l'aereo, in realtà lo si passa a sonnecchiare nel buio artificiale. Alla faccia del fuso orario! si arriverà a Milano a sera inoltrata con ben 5-6 ore di sonno alle spalle... dicasi notte insonne per i più. Nella distribuzione di acqua e bevande è capitato più volte che passasse una hostess con la bottiglia in mano, finita la quale, invece di prenderne un'altra, finiva pure il servizio della stessa lasciando i malcapitati a secco. Ho osato chiedere ad uno stuard di passaggio un bicchiere d'acqua, questo mi ha guardato per lunghissimi secondi con una faccia evidentemente seccata e poi è sparito per un quarto d'ora per poi tornare col bicchiere d'acqua. nessuno ha avvisato che in fondo all'aereo c'era il carrella di libero accesso con acqua e bevande, ho dovuto scoprirlo da solo. AirIndia non usa spiegare con esseri umani le procedure di sicurezza, passa un video che se hai il monitor rotto a stento riesci a vedere, è l aprima volta che mi capita, pensavo fosse obbligatorio.
Certo, sono tutti dettagli che passano inosservati rispetto al fatto di aver volato sani e salvi e di essere giunti a destinazione con un volo diretto. Però il tutto conferma l'essenza indiana di approssimazione, confusione e caso. Gli aspetti positivi: aereo moderno, buon sistema di illuminazione giorno/notte, monitor (quando funziona) ampio e di qualità, presenza di USB per caricare telefoni e tablet, scarico dei bagagli a Delhi veloce, personale nel complesso gentile, cibo solo indiano abbastanza buono e vario, posate di legno, bicchieri di carta e tentativo di eliminare la plastica superflua.

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